
Nel cuore dell’Abruzzo, a guardia della vallata del fiume Pescara, su di un colle formato di strati di argilla, sabbia e ghiaia esposte magnificamente al sole e all’aria frizzante del Gran Sasso e della Majella, mitigata dalle brezza dell’Adriatico, si estende l’antico borgo di Rosciano, un gruppo di case dominato da una torre imponente. Il territorio probabilmente ha ospitato insediamenti romani e longobardi come viene testimoniato dal basamento della torre che si trova nella parte più antica del paese e grazie a dei ritrovamenti come un sarcofago, un pettine di osso e una necropoli. Nel 1100, per sfuggire alle scorrerie dei Saraceni, i Longobardi lasciarono quelle zone pianeggianti e si rifugiarono sul colle, formando così una “borgata” forse chiamata Roxan. Intorno al 1400, il castello di Rosciano ospitò i più terribili capitani di ventura dell’epoca, pagati dai signori del luogo per difendere le loro proprietà, prendendo così l’appellativo di “Rocca dei capitani”. Qui da secoli la vite ha trovato il suo terreno d’elezione raggiungendo risultati di grande rilievo. I 1000 ettari di vigneto specializzato rappresentano oggi un patrimonio immenso per il vino abruzzese.











